venerdì 18 dicembre 2009

18 Dic - Dichiarazione congiunta Aziende italiane per Copenhagen

In seguito alla tavola rotonda organizzata in occasione della visita in Italia di Stefania Omassoli, Strategy Manager presso il Carbon Trust, alcune aziende partecipano a una dichiarazione congiunta su clima e business:

"La questione dei cambiamenti climatici e della transizione verso un’economia a basso contenuto di carbonio e’ fondamentale per l’economia italiana [...]"

"Il tema dell’efficienza energetica e’ cruciale riguardo alle politiche industriali e per il clima [...]"

"E’ in atto un superamento del paradigma dominante: si passa da un’idea di sviluppo sostenibile come cornice in cui l’impresa agisce per generare valore, al nuovo concetto di green economy: l’ambiente non costituisce un costo ma un’opportunita’ per nuovi business – un business pulito e amico dell’ambiente, ma pur sempre generatore di valore."

"A Copenhagen, e’ necessario che l’Italia occupi una posizione di leadership rispetto alle negoziazioni in corso. Le aziende si aspettano chiarezza sugli indirizzi futuri e si augurano che l’Italia prenda scelte coraggiose. Chiedono una strategia di obiettivi ambiziosi che ponga l’Italia all’avanguardia sui temi della low carbon economy nello scenario internazionale."

Istituto ref., Ricerche per l’Economia e la Finanza
Italcementi
Pirelli Ambiente
Ambienta SGR
Ernst & Young
Prof. Salvatore Zecchini

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Joint Statement 18 dicembre 2009...

Premessa

In occasione della visita in Italia di Stefania Omassoli, Strategy Manager presso il Carbon Trust, si e’ tenuta la tavola rotonda dal titolo “Verso un’economia a basse emissioni di carbonio: Opportunita’ per le aziende in vista di Copenhagen”. La Tavola Rotonda e’ stata realizzata dall’Ambasciata Britannica di Roma e dal Consolato Generale Britannico di Milano, con il patrocinio della Regione Lombardia e dell’IReR, Istituto Regionale di Ricerca della Lombardia.

Questa e’ stata l’occasione per discutere sulle opportunita’ per l’economia italiana nella transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio. Si e’ parlato di quali sono gli ostacoli e i passi che potrebbero sostenere lo sviluppo di una low-carbon economy e di quali siano le aspettative delle aziende verso le negoziazioni sul clima di Copenhagen.


Nei giorni di Copenhagen, le aziende e le organizzazioni coinvolte vogliono inviare un messaggio ai negoziatori italiani.

1. La questione dei cambiamenti climatici e della transizione verso un’economia a basso contenuto di carbonio e’ fondamentale per l’economia italiana. Questo e’ vero sia per I settori tradizionalmente associati ai temi ambientali, come quello delle energie rinnovabili, ma anche per altri settori industriali. Le aziende italiane possono e devono scommettere sull’innovazione, la qualita’ e il risparmio energetico, per vincere le sfide di competitivita’ poste dal mercato globalizzato.

2. Il tema dell’efficienza energetica e’ cruciale riguardo alle politiche industriali e per il clima: per diminuire i costi delle aziende e della collettivita’; per conseguire gli obiettivi di CO2 richiesti dalla comunita’ scientifica e da trattati internazionali; per facilitare la transizione a una low-carbon economy; per incrementare la competitivita’ italiana sul mercato internazionale.

3. Da parte delle aziende, e’ in atto un superamento del paradigma dominante: si passa da un’idea di sviluppo sostenibile come cornice in cui l’impresa agisce per generare valore, al nuovo concetto di green economy: l’ambiente non costituisce un costo ma un’opportunita’ per nuovi business – un business pulito e amico dell’ambiente, ma pur sempre generatore di valore.

4. Si avvertono comunque delle difficolta’ nello sviluppo delle tecnologie pulite: I maggiori ostacoli evidenziati riguardano gli scarsi investimenti in ricerca e sviluppo, la mancanza di big player, la scarsa massa critica da parte delle PMI, la mancanza della piu’ volte auspicata semplificazione amministrativa. In questo momento economico, si riscontra anche una maggiore difficolta’ di accesso al credito. Un altro tema che necessiterebbe di approfondimento sono le infrastrutture, e in particolare le smart grid.

5. Rispetto a questo settore cruciale per l’economia del futuro, l’Italia rischia di perdere il momento e dipendere da tecnologie estere. Ci sono alcuni settori in cui l’imprenditorialita’ italiana puo’ rivestire ancora un ruolo di protagonista mondiale: in particolare, nei settori del solare termodinamico, energia da biomassa, geotermia, meccanica fine, elettronica di controllo, in parte nell’industria del fotovoltaico – ma non solo.

6. A Copenhagen, e’ necessario che l’Italia occupi una posizione di leadership rispetto alle negoziazioni in corso. Le aziende si aspettano chiarezza sugli indirizzi futuri e si augurano che l’Italia prenda scelte coraggiose. Chiedono una strategia di obiettivi ambiziosi che ponga l’Italia all’avanguardia sui temi della low carbon economy nello scenario internazionale.

Istituto ref., Ricerche per l’Economia e la Finanza
Italcementi
Pirelli Ambiente
Ambienta SGR
Ernst & Young
Prof. Salvatore Zecchini


Note per la Stampa

Climate change…al Consolato Generale Britannico di Milano

Attraverso la campagna Engaging Business, Promoting Prosperity, si propone di promuovere lo scambio di esperienze tra aziende italiane e britanniche, al fine di cogliere le opportunità aperte dalla transizione a un mondo e un'economia a basso contenuto di carbonio. Questa è un'economia più sana e sostenibile nel tempo, in cui la crescita economica si sposa alla maggiore attenzione alle modalità di produzione e consumo: si riducono gli sprechi, si produce energia in maniera delocalizzata, si fa dell'efficienza e dell'innovazione una virtù da utilizzare come vantaggio competitivo. La transizione infatti porterà con sé numerosi vantaggi: dalla crescita dei posti di lavoro a nuove opportunità di business. Vantaggi da cogliere adesso.

Visita http://www.versocopenhagen.blogspot.com/ e http://www.actoncopenhagen.decc.gov.uk/.


Per maggiori informazioni:

Veronica Caciagli
Climate Change Officer
Consolato Generale Britannico di Milano
Tel: 02 72300246/340 5801614
Email: veronica.caciagli@fco.gov.uk

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