giovedì 2 febbraio 2012

Roma 2020: la sostenibilità olimpica secondo Mario Kaiser


Greenews.info ha seguito, per LaStampa.it, l’incontro organizzato dall’Associazione Giovani Roma 2020 per promuovere la candidatura della Capitale alle Olimpiadi 2020 facendo leva sulla sostenibilità ambientale. Veronica Caciagli ha intervistato per noi l’architetto Mario Kaiser, consulente dei Giochi di Londra, che apriranno nell’estate 2012.

D) Architetto Kaiser, lei ha ricoperto, per tre anni, il ruolo di Principal Design Advisor per l’Olympic Delivery Authority, l’agenzia governativa britannica impegnata nella progettazione e costruzione degli edifici, delle infrastrutture e delle aree verdi del nuovo parco olimpico. Secondo lei, quanto ha inciso la visione di sostenibilità ambientale nell’assegnazione delle olimpiadi alla città di Londra?

R) Molto. Il carattere ambientale e la sostenibilità: sotto questo cappello passano tanti criteri e aspetti progettuali. Gli aspetti di carattere ambientale comprendono anche la scelta del sito, una scelta strategica (l’East End). Londra aveva scelto quell’area della città per riqualificarla, e questo ha influito molto sulla finale assegnazione a Londra dei giochi olimpici.


D) Quali sono stati gli elementi di carattere ambientale, gli indicatori, che sono stati utilizzati nella progettazione delle olimpiadi di Londra?

R) Sono veramente molti, è difficile elencarli, perchè veramente gli aspetti di carattere ambientale sono quelli su cui si è più puntato nelle olimpiadi di Londra. Mi viene da citare, a titolo di esempio, un aspetto non tanto della progettazione, quanto più di costruzione: si pensi che il 92% di tutto il materiale demolito, su 300 ettari di intervento, è stato reimmesso nella fase costruttiva dell’impianto. Questo è un precedente unico, perché il Parco Olimpico è stato sì rimodellato, per dare una linea di continuità e accessibilità; ma è stato fatto in un modo tale da poter reimmettere nella stessa area il materiale, che veniva riciclato e pulito. Avevamo a disposizione dei macchinari innovativi (i cosiddetti “soil hospital”), in cui passava tutto il materiale contaminato e scavato. In questo modo solo una piccolissima parte doveva poi essere smaltita.

D) Per le Olimpiadi di Londra, è stato utilizzato lo standard di gestione degli eventi sostenibili BS 8901; quanto è servito per la pianificazione, e quale potrebbe essere uno standard ambientale per Roma?

R) Al di là di quello che verrà scelto per Roma, l’importante non è tanto quale standard di qualità o quale criterio il progetto scelga, quanto invece il fatto che lo standard o la certificazione scelta indichino una strada maestra. Si possono usare il LEED o altre certificazioni ambientali, purché tutto contribuisca affinché il progetto vada nella giusta direzione di sostenibilità ambientale.

D) Pensa che Roma possa farcela ad aggiudicarsi le Olimpiadi 2020?

R) Penso che Roma abbia delle buone possibilità: il numero delle città candidate per le olimpiadi 2020 non è altissimo, sono solo sei e ci sono delle candidature che probabilmente usciranno già alla prossima selezione. Ho visto in questi giorni una forte iniziativa e una buona gestione del progetto… E poi Roma ha sempre un forte appealing di città eterna.

Veronica Caciagli

Leggi l’articolo “Roma 2020: la Capitale scommette su Olimpiadi a basso impatto ambientale” nel box Greenews di LaStampa.it

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