Il 30 giugno e il 1 luglio si svolgerà a Roma presso il complesso dell’Aranciera di San Sisto, in piazzale Porta Metronia 2, l’incontro del “Major Economies Forum” (MEF) su Energia e Clima. All’incontro parteciperanno i ministri dell’ambiente di 22 paesi, la Commissione Europea, la Presidenza Ue, il segretariato generale della Convenzione Onu sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC) e l’AWG- LCA, gruppo di lavoro per le azioni di lungo periodo dell’UNFCCC.
mercoledì 30 giugno 2010
lunedì 28 giugno 2010
Social value of the Italian energy industry
Censis (Centro Studi Investimenti Sociali) has just published the report “Il valore sociale dell’industria energetica italiana - The social value of Italian Energy industry” which aims to point out the social benefits of the Italian energy sector.
The analysis of the different production chains shows a dynamic and profitable sector. The energy industry results to be one of the major productive sector of the Italian economic system in terms of employment (about 118,000 qualified workers and other 80,000 of the linked industries); annual turnover (over 230 billion of euro); direct investments (16 billion of euro per year) and specialized product and service linked industries; quality (new technologies and approaches) and tax revenue for the Government. The report shows also how national energy mix is changing:even if fossil fuels are still prevailing, natural gas and renewable sources are increasing with a respective share of 36.4% and 8.9% in 2008 compared to 21% and 5.7% in 1990. In 2008, renewable sources represented 16.7% of the electric production: 12.1% from hydroelectric power, 4.5% from biomass, geothermal and wind power (about 1.5% each one) and 0.1% from photovoltaic power. The wind and photovoltaic sectors result to be the more dynamic in terms of increase of installed power (wind: +81% in 2001-2008) and annual investments (1.8 and 2.4 billions of euro).
The second part of the report underlines the efforts of the energy sector to minimize negative externalities by improving its social and environmental performances. Environmental issues have been integrated into the industries’ strategies by both “immaterial” (management, education and communication activities) and “material” (technology solutions and impacts mitigation or offsetting) actions.
Considering the great value of the energy industry, the authors of the report judge as crucial a proper management of the main risks connected to it: the lack of long-term energy policies could limit the development of the sector, loosing the human and technological know-how acquired till today. Moreover, local conflicts and the complexity of bureaucracy could discourage investments. A collective effort is needed in order to preserve and improve the energy sector and its social benefits.
The analysis of the different production chains shows a dynamic and profitable sector. The energy industry results to be one of the major productive sector of the Italian economic system in terms of employment (about 118,000 qualified workers and other 80,000 of the linked industries); annual turnover (over 230 billion of euro); direct investments (16 billion of euro per year) and specialized product and service linked industries; quality (new technologies and approaches) and tax revenue for the Government. The report shows also how national energy mix is changing:even if fossil fuels are still prevailing, natural gas and renewable sources are increasing with a respective share of 36.4% and 8.9% in 2008 compared to 21% and 5.7% in 1990. In 2008, renewable sources represented 16.7% of the electric production: 12.1% from hydroelectric power, 4.5% from biomass, geothermal and wind power (about 1.5% each one) and 0.1% from photovoltaic power. The wind and photovoltaic sectors result to be the more dynamic in terms of increase of installed power (wind: +81% in 2001-2008) and annual investments (1.8 and 2.4 billions of euro).
The second part of the report underlines the efforts of the energy sector to minimize negative externalities by improving its social and environmental performances. Environmental issues have been integrated into the industries’ strategies by both “immaterial” (management, education and communication activities) and “material” (technology solutions and impacts mitigation or offsetting) actions.
Considering the great value of the energy industry, the authors of the report judge as crucial a proper management of the main risks connected to it: the lack of long-term energy policies could limit the development of the sector, loosing the human and technological know-how acquired till today. Moreover, local conflicts and the complexity of bureaucracy could discourage investments. A collective effort is needed in order to preserve and improve the energy sector and its social benefits.
Francesca Sau
Climate Change Researcher
British Consulate General Milan
Climate Change Researcher
British Consulate General Milan
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venerdì 25 giugno 2010
Sull'affidabilita' dell'IPCC, il Sunday Times ritratta e si scusa
"The Sunday Times and the IPCC: Correction", si intitola così l'articolo con cui il giornale inglese ritratta un suo precedente pezzo ("UN climate panel shamed by bogus rainforest claim", pubblicato lo scorso 31 gennaio e ora rimosso) in cui venivano mosse forti critiche all'IPCC, l'International Panel on Climate Change, che riunisce climatologi di tutto il mondo nello studio dei cambiamenti climatici.
Il Sunday Times aveva sentenziato come "inaffidabili" le basi scientifiche dell'IPCC e "inesperti" gli autori di tale rapporto a causa di un refuso sulle foreste apparso sul IV Rapporto dell'IPCC sul clima del 2007. A quasi cinque mesi da quella affermazione, il giornale ammette l'errore e chiede scusa riconoscendo la validità delle fonti scientifiche utilizzate dall'IPCC, che sono soggette in realta' a una accurata revisione da studiosi di pari credibilita' ("peer-review"). Qua il testo delle scuse:
"The article "UN climate panel shamed by bogus rainforest claim" (News, Jan 31) stated that the 2007 Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) report had included an "unsubstantiated claim"...
lunedì 21 giugno 2010
Le novita' dalle negoziazioni di Bonn
Tra l’addio di Ivo de Boer e la sua ricetta per “cucinare un delegato”, le Parti fanno dei progressi sul testo negoziale.
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Veronica Caciagli
Climate Change Officer
British Consulate General Milan
----------------------------------------------------------------------------Le negoziazioni di Bonn hanno riportato le delegazioni internazionali a incontrarsi nuovamente sul clima dopo Copenhagen. Un’occasione per continuare sulla strada del dialogo, prendendo come base di partenza l’Accordo di Copenhagen. Nel Working Group su azioni cooperative a lungo termine ( AWG-LCA) si e’ discusso dettagliatamente le questioni di mitigazione dei gas serra, adattamento agli effetti inevitabili dei cambiamenti climatici, trasferimento di tecnologie pulite e riduzione della deforestazione; altri capitoli di discussione hanno riguardato i finanziamenti e la governance. Inoltre, il Chair del LCA ha presentato un testo negoziale rivisto, per facilitare le negoziazioni tra le Parti e trovare aree di convergenza. Con solo due altre sessioni negoziali prima di Cancun (dal 2 al 6 agosto in Bonn, poi un’altra in ottobre), il Chair ha chiesto alle Parti di arrivare a una nuova versione del testo prima del prossimo incontro di agosto...
lunedì 14 giugno 2010
15 giugno - Green Globe Banking 2010
Il 15 giugno 2010 si terrà a Milano, presso la Sala Atrium I - SIA-SSB, la quarta edizione del Green Globe Banking. L'iniziativa, promossa da Globiz con il patrocinio del Ministero dell'Ambiente, prevede due momenti importanti nel corso della giornata.
La mattina si svolgerà la Green Globe Conference dal titolo "Banca, Società e Mercato: il Green Banking come motore della ripresa" in cui si analizzerà il settore dei servizi bancari green. Nel pomeriggio ci sarà l'assegnazione del Green Globe Award per premiare gli istituti di credito che nel 2009 si sono distinti per le loro best practice.
Il programma della giornata è disponibile qui.martedì 8 giugno 2010
Dal 31 maggio al 9 giugno, le negoziazioni di Bonn
Da lunedì 31 maggio a mercoledì 9 giugno 2010 è in corso a Bonn la trentaduesima sessione delle parti secondarie della Convenzione UNFCCC. Da martedì 1 giugno a venerdì 11 giugno 2010 si svolge la dodicesima sessione del AWG-KP (Ad hoc Working Group on Further Commitments for Annex I Parties under the Kyoto Protocol) e la decima sessione del AWG-LCA (Ad hoc Working Group on Long-term Cooperative Action under the Convention).
La Presidenza del AWG-LCA sta proponendo un testo per facilitare le negoziazioni tra le Parti. La documentazione per facilitare le negoziazioni tra le Parti preparata dalla Presidenza del AWG-KP è disponibile qui.
giovedì 3 giugno 2010
L’evoluzione della Scienza del Clima
In occasione dell’uscita del volume n. 100, la rivista Climatic Change ha pubblicato l’articolo di J. Salinger “The climate journey over three decades: from childhood to maturity, innocence to knowing, from anthropocentrism to ecocentrism”. L’autore ripercorre lo sviluppo della Scienza del Clima dagli anni ’70 ad oggi, proponendo un’interessante analogia tra le principali tappe scientifiche e le fasi della vita dell’uomo. Dopo le fasi dell’infanzia, dell’adolescenza e della maturità, la Scienza del Clima si troverebbe ora ad affrontare la mezz’età.
Pubblichiamo qui di seguito la traduzione in italiano dell’abstract. L’intero articolo è visionabile a questo link.
Pubblichiamo qui di seguito la traduzione in italiano dell’abstract. L’intero articolo è visionabile a questo link.
Da questa prospettiva, la Scienza del Clima ha compiuto un viaggio: da ricerca accademica negli anni ’70, all’attuale posizione critica di crocevia. Oggi la comunità scientifica sul clima ha bisogno di riaffermare la sua credibilità in modo da comunicare l’urgenza di scelte politiche basate sulla scienza [del clima]. Il decennio degli anni 1970 è stato occupato dal riconoscimento che il clima cambia e dalla ri-riaffermazione della teoria secondo la quale un aumento dei gas a effetto serra porta al surriscaldamento del clima. Durante gli anni ’80 la Scienza del Clima è diventata più rilevante per i decisori politici a causa degli eventi di El Niño-Oscillazione Meridionale (ENSO) del 1982/1983, sommato al riconoscimento che una guerra nucleare avrebbe portato ad un inverno nucleare causando la morte di milioni di persone. Nel 1991, l’eruzione vulcanica del monte Pinatubo ebbe impatti significativi sul clima. Al di là di queste e altre perturbazioni climatiche, si sviluppò la scienza delle previsioni climatiche stagionali. Gli anni ’90 e gli inizi del nuovo millennio sono stati il periodo della piena maturità della scienza del clima, con la conferma che i cambiamenti climatici antropogenici causati dall’intensificato effetto serra avrebbero avuto un'altra probabilità di influenzare notevolmente il corso del clima e sui suoi impatti durante il ventunesimo secolo. Si è acceso un maggiore dibattito politico che ha visto governi di tutto il mondo firmare il protocollo di Kyoto dell’ United Nations Framework Convention on Climate Change (UNFCCC). Ciononostante, negli ultimi anni, un crescente negazionismo dei cambiamenti climatici e il Climategate stanno trasformando la Scienza del Clima in una fastidiosa questione politica. I negazionisti rifiutano di accettare una realtà verificabile empiricamente: che il riscaldamento dell’atmosfera è inequivocabile e che il riscaldamento osservato negli ultimi 50 anni è attribuibile in grande misura alle attività umane. La società civile è sotto pressione relativamente alla scienza del clima; che la scienza sia comunicata con chiarezza, onestà ed integrità è una questione urgente. La rivista Climatic Change avrà un importante ruolo nell’aiutare la principale corrente interdisciplinare della comunità della scienza del clima nel raggiungere questo obiettivo.
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