In occasione dell’uscita del volume n. 100, la rivista Climatic Change ha pubblicato l’articolo di J. Salinger “The climate journey over three decades: from childhood to maturity, innocence to knowing, from anthropocentrism to ecocentrism”. L’autore ripercorre lo sviluppo della Scienza del Clima dagli anni ’70 ad oggi, proponendo un’interessante analogia tra le principali tappe scientifiche e le fasi della vita dell’uomo. Dopo le fasi dell’infanzia, dell’adolescenza e della maturità, la Scienza del Clima si troverebbe ora ad affrontare la mezz’età.
Pubblichiamo qui di seguito la traduzione in italiano dell’abstract. L’intero articolo è visionabile a questo link.
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Da questa prospettiva, la Scienza del Clima ha compiuto un viaggio: da ricerca accademica negli anni ’70, all’attuale posizione critica di crocevia. Oggi la comunità scientifica sul clima ha bisogno di riaffermare la sua credibilità in modo da comunicare l’urgenza di scelte politiche basate sulla scienza [del clima]. Il decennio degli anni 1970 è stato occupato dal riconoscimento che il clima cambia e dalla ri-riaffermazione della teoria secondo la quale un aumento dei gas a effetto serra porta al surriscaldamento del clima. Durante gli anni ’80 la Scienza del Clima è diventata più rilevante per i decisori politici a causa degli eventi di El Niño-Oscillazione Meridionale (ENSO) del 1982/1983, sommato al riconoscimento che una guerra nucleare avrebbe portato ad un inverno nucleare causando la morte di milioni di persone. Nel 1991, l’eruzione vulcanica del monte Pinatubo ebbe impatti significativi sul clima. Al di là di queste e altre perturbazioni climatiche, si sviluppò la scienza delle previsioni climatiche stagionali. Gli anni ’90 e gli inizi del nuovo millennio sono stati il periodo della piena maturità della scienza del clima, con la conferma che i cambiamenti climatici antropogenici causati dall’intensificato effetto serra avrebbero avuto un'altra probabilità di influenzare notevolmente il corso del clima e sui suoi impatti durante il ventunesimo secolo. Si è acceso un maggiore dibattito politico che ha visto governi di tutto il mondo firmare il protocollo di Kyoto dell’ United Nations Framework Convention on Climate Change (UNFCCC). Ciononostante, negli ultimi anni, un crescente negazionismo dei cambiamenti climatici e il Climategate stanno trasformando la Scienza del Clima in una fastidiosa questione politica. I negazionisti rifiutano di accettare una realtà verificabile empiricamente: che il riscaldamento dell’atmosfera è inequivocabile e che il riscaldamento osservato negli ultimi 50 anni è attribuibile in grande misura alle attività umane. La società civile è sotto pressione relativamente alla scienza del clima; che la scienza sia comunicata con chiarezza, onestà ed integrità è una questione urgente. La rivista Climatic Change avrà un importante ruolo nell’aiutare la principale corrente interdisciplinare della comunità della scienza del clima nel raggiungere questo obiettivo.
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