giovedì 22 settembre 2011

Sta per arrivare Moving Planet!


24 settembre - MOVING PLANET 2011: Roma ospita il suo primo evento globale di mobilitazione sul cambiamento climatico organizzato via social network dalla rete di 350.org in collaborazione con l'Italian Climate Network, in contemporanea con le capitali di tutti e 5 i continenti

Roma, 22 settembre 2011 - Il 24 settembre promette di essere una data da ricordare nella storia diRoma. La città ospiterà infatti il suo primo evento globale di mobilitazione per l’ambiente organizzato via social network e in contemporanea con le principali metropoli di tutti e 5 i continenti: più di 170 Stati, in cui saranno organizzati centinaia di eventi grandi e piccoli, con una partecipazione di decine di migliaia di cittadini impegnati a far valere la propria voce nella lotta contro il surriscaldamento del Pianeta. Un appuntamento internazionale, che nasce sotto l’egida e per ispirazione di 350.org, l’associazione di Bill McKibben sbarcata in Italia nel 2011 tra Roma e Milano con l'Italian Climate Network, un team di ambientalisti, climatologi, biologi e giovani creativi.

domenica 18 settembre 2011

Moving Planet: il 24 settembre a Roma e Milano!




24 settembre - MOVING PLANET 2011: Roma ospita il suo primo evento globale di mobilitazione sul cambiamento climatico organizzato via social network dalla rete di 350.org in collaborazione con l'Italian Climate Network, in contemporanea con le capitali di tutti e 5 i continenti

Roma, 16 settembre 2011 - Il 24 settembre promette di essere una data da ricordare nella storia di Roma. La città ospiterà infatti il suo primo evento globale di mobilitazione per l’ambiente organizzato via social network e in contemporanea con le principali metropoli di tutti e 5 i continenti. Un appuntamento internazionale, che nasce sotto l’egida e per ispirazione di 350.org, l’associazione di Bill McKibben sbarcata in Italia nel 2011 tra Roma e Milano con l'Italian Climate Network, un team di ambientalisti, climatologi, biologi e giovani creativi. 

sabato 17 settembre 2011

Fotovoltaico: dal boom 2010 all’impasse 2011. E poi?


Al SolarTech della fiera Zeroemission, che si è aperto mercoledì a Roma, quest’anno si respira un’aria diversa rispetto al passato. I sentimenti sono contrastanti, come pure gli scenari futuri. Vittorio Della Chiesa dell’Energy e Strategy Group del Politecnico di Milanoapre la conferenza inaugurale annunciando il superamento della soglia dei 10 GW di potenza installata, risultato raggiunto la settimana scorsa. Ma, pur di fronte all’evidenza di una rapida e significativa crescita, gli operatori del settore percepiscono una situazione di stallo del sistema

Il settore fotovoltaico sconta ancora l’incertezza normativa del devastante Decreto Romani di marzo, che poneva termine al III Conto Energia senza definire le regole del IV Conto (entrato poi in vigore da giugno) e bloccando quindi, de facto, il settore fino all’uscita del nuovo decreto. Lo scenario, secondo Della Chiesa, è di cauto ottimismo, misto a un’attesa (prudentemente preoccupata) per il futuro.

sabato 10 settembre 2011

Keystone, ultima chiamata per Obama


Da Repubblica, articolo tratto dal blog 2050 di Valerio Gualerzi

Gli ambientalisti americani si preparano a dare vita a quella che si annuncia come la più grande mobilitazione degli ultimi anni. L’obiettivo è quello di far desistere l’amministrazione Obama dal progetto di costruzione di Keystone XL, un lungo oleodotto destinato a trasportare il petrolio estratto dalle sabbie bituminose del Canada (700mila barili al giorno) sino alle raffinerie del Texas. 

Per richiamare l’attenzione del presidente sui danni ambientali e la miopia strategica di una simile iniziativa, gli attivisti confluiranno oggi davanti al prato della Casa Bianca. Saranno inevitabilmente arrestati, ma l’idea dei promotori della campagna è di portare ogni giorno un centinaio di manifestanti così da tenere alta più a lungo possibile l’attenzione sulla vicenda. “In tema di cambiamenti climatici questa è la decisione più importante che il presidente dovrà prendere prima della fine del mandato”, spiega alla Reuters Bill McKibben, uno dei leader della protesta. “Questa volta – aggiunge – il Congresso non c’entra, dipende solo a lui e per questo siamo fiduciosi che cambi idea”.